Per comprendere il concetto di Economia Circolare è sufficiente osservare ciò che accade in natura.
In natura non esiste il rifiuto. Tutto ciò che viene prodotto ha uno scopo e tutto ciò che diviene scarto si trasforma in nuova risorsa, innescando un circuito virtuoso che si autoalimenta.
Ecco cosa si intende per Economia Circolare dei rifiuti, un sistema in cui si supera il percorso produzione-consumo-smaltimento per sostituirlo con un Modello Circolare dove, il prodotto di scarto finale viene re-immesso in circolo come Materia Prima Seconda. Quindi, dopo il consumo e prima dell’eventuale smaltimento, è necessario attivare dei processi virtuosi come la riparazione, il riutilizzo, il riciclo.
Una definizione di Economia Circolare molto chiara è quella fornita dalla Commissione Europea:
«Un’economia circolare mira a mantenere per un tempo ottimale il valore dei materiali e dell’energia utilizzati nei prodotti nella catena del valore, riducendo così al minimo i rifiuti e l’uso delle risorse. Impedendo che si verifichino perdite di valore nei flussi delle materie, questo tipo di economia crea opportunità economiche e vantaggi competitivi su base sostenibile».
Il passaggio da un modello di Economia Lineare a un’Economia Circolare presuppone un vero e proprio cambio di paradigma, una deviazione netta rispetto al percorso compiuto fino a ora.
Il materiale in Amianto trattato secondo le indicazioni rappresentate dai Brevetti n°30653/2020 e n°EP21425060/2021, genera nuovi composti: Larnite, Forsterite, Fayalite, Enstatite, Ematite e altro materiale inerte.
I nuovi materiali sono sottoposti, in totale sicurezza, a frantumazione e macinazione fino a ottenere una granulometria millimetrica per l’industria della Metallurgia delle Polveri ed essere amalgamati secondo privativa e segreto industriale, con polveri a base di Ferro, Carbonio, Rame, Grafite, Magnesio, Bronzo, Ottone, Stagno, Zinco, Tungsteno, Molibdeno, Titanio, Zircone e/o con graniglie di Acciaio Inossidabile, e/o con Materiali Elastomerici, Terpolimeri, Resine, Cloruri di Polivinile in varie combinazioni per la produzione di polimeri, gomme sintentiche, tessuti, leghe, superleghe metalliche, ecc.
I compositi metallo-ceramici, metalli refrattari, termoplastici, troveranno impiego nei Trasporti Ferroviari, Aerei e su Gomma, nell’Ingegneria Elettrica ed Elettronica, nell’Ingegneria Missilistica, Nucleare, Aerospaziale, Biomedicale, nell’Industria Bellica, Equipaggiamenti e Sistemi per la Difesa.